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Ho perso mia moglie

Discussion in 'Loss of Spouse' started by Alexander64, Jan 14, 2025.

  1. Alexander64

    Alexander64 Member

    Salve sto cercando una ragione per lenire il dolore e ho trovato questo sito.
    Mia moglie Margherita mi manca da morire. L'ho persa dopo una grave malattia neurologica che le ha portato via la cosa più bella che aveva: il suo animo gentile. La prognosi è sempre stata difficile da interpretare ma la sostanza era un decadimento cognitivo precoce molto grave. Aveva solo 59 anni quando è deceduta ma la malattia (Alzheimer/Corpi di Lewy) aveva cominciato ad influire già da tempo. E ora non ho più una ragione di vita perchè vivevo solo per lei. E' sempre stata amorevole con me e con le nostre figlie e ha iniziato a perdere sè stessa quando sono morti improvvisamente i suoi genitori in modo ravvicinato e impriovviso per lei (2016 e 2018). Li ha iniziato a capire di non potercela fare più e poi la pandemia ha accelerato tutto.
    Non ho potuto fare niente per evitare il declino, lento e inesorabile. Sto cercando di sopravvivere in qualche modo ma la sua fine tragica è sempre nei miei occhi quasi a vedere sempre e solo la sua tragica fine.
    Chiedo di poter soffrire un pò meno ma la ferita è sempre aperta e sanguina molto.
     
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  2. Rose69

    Rose69 Well-Known Member

    Salve @Alexander64, capisco il tuo dolore, le porgo le mie più sentite condoglianze per la tua carissima moglie.
    So cosa si prova, so cosa stai passando, tutti noi su questo sito viviamo le tue stesse emozioni, dovremo imparare a convivere con questo lutto, almeno per il bene dei nostri figli, saranno loro a darci forza. La nostra più grande forza verrà dall'amore che abbiamo condiviso e sempre condivideremo con i nostri coniugi,anche se ora in modo diverso. Saranno sempre con noi ad accompagnarci passo per passo in questa nostra esistenza che piano piano diventerà di nuovo vita. Il legame non andrà via, due anime, due menti, due cuori che saranno eternamente uniti. Questo è il nostro conforto, la nostra ragione di sopravvivenza.
    Io ho perso mio marito all'improvviso per infarto, 4 anni fa, a soli 57 anni, chi mai l'avrebbe pensato? Nessuno ci credeva, ancora io non ci credo.

    Ho visto che hai scritto in italiano e quindi ti ho risposto nella stessa lingua, anche se su questo sito si parla inglese.

    Ti posso solo augurare tanta forza e coraggio .
    Solo chi ci é passato lo può capire.
    Un caro saluto a te e alle tue figlie.
     
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  3. Alexander64

    Alexander64 Member

    Grazie per le belle parole.
    Piano piano, dopo alcuni mesi dal lutto, riappaiono alcuni ricordi intensi della mia vita con lei. Ancora non riesco a capire come persone della sua giovane età siano senza alcuna patologia, noncuranti della loro salute. Mi sembra di essere dentro un girone dantesco. Affronto un giorno alla volta, con pazienza e stoicismo, ma ti confesso che è dura vedere che la vita va avanti per tutti e solo per il nostro immenso amore sembra tutto finito. L'ho conosciuta oltre 30 anni fa e non mi ha mai nascosto il suo limite. Una grave otite cronica l'aveva sempre limitata nell'udito fin da piccola, ma la nostra vita modesta procedeva felice con la nostra bella famiglia, anche se confesso che le sue limitazioni a volte generavano incomprensioni con le figlie prima con la gente dopo. Eppure abbiamo vissuto giorni bellissimi e gli anni sono passati in assoluta normalità. Poi all'improvviso, dopo la morte dei suoi genitori (2016/2018) tutto è improvvisamente cambiato e il declino è avanzato inesorabile. Non voglio lamentarmi e non voglio fare vittimismo ma averla vicino dava un senso alla mia vita. Mi manca molto e non riesco ad accettare la perdita a causa di questa straziante patologia, molto enfatizzata a parole ma ancora tanto sconosciuta.
    Si sopravvive in qualche modo ma ora che non c'è più sento veramente di essere stato molto fortunato nella vita a conoscere una tale creatura, di essere stato onorato di vivere anni interi con lei dividendo insieme ciò che la vita offre di bello e di brutto ogni giorno. Vorrei solo comunicare con lei in qualche modo ma non riesco neanche a sognarla. anche perchè da tempo la vita si è fatta molto stancante senza di lei.
    Grazie ancora per quello che hai scritto.
     
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  4. Alexander64

    Alexander64 Member

    Salve a tutti, anche oggi mi sento molto triste e sono tornato su questo sito per cercare un po' di conforto.
    Sento sempre di più la mancanza di mia moglie Margherita e del suo senso di equilibrio con cui affrontava la vita di tutti i giorni. La sua non era timidezza ma rispetto per la vitae gli altri, qualunque cosa facessero. La sua profonda educazione che la faceva apparire magari anticonformista rispetto alla società di oggi la rendeva splendente ai miei occhi. Aveva sempre uno sguardo di bontà verso tutti, forse dovuto alla sua religiosità o al fatto che, essendo un insegnante, amava tutto ciò che esprimevano i suoi alunni, non solo la voglia di conoscere ed imparare. La sua dedizione al lavoro la rendeva diversa da tutti i suoi colleghi ed era amata e stimata da tutti, anche dalle persone che la conoscevano da poco. Mi sono sempre chiesto perché le persone che sono "buone" all'interno della loro anima abbiamo un destino così travagliato e compromesso. I momenti felici passati insieme sono ora un lontano ricordo, ma il mio rammarico é che non li ho potuti prolungare quando finalmente la nostra vita stava volgendo alla piena maturità e al raggiungimento di traguardi che erano auspicabili per la nostra famiglia (istruzione delle nostre figlie, la sistemazione e l'uscita di casa delle stesse, l'accudimento dei rispettivi nostri genitori anziani, l'uscita dal lavoro con il raggiungimento dell'età pensionabile, i progetti futuri che avevamo tante volte abbandonato per urgenze più impellenti).
    Purtroppo cerco di alimentare il ricordo guardando foto, oggetti raccolti nei viaggi fatti, i suoi stessi vestiti che mi fanno riapparire la sua cura e la sua eleganza nel presentarsi sempre curata in ogni particolare e il terribile confronto con gli ultimi anni quando la terribile malattia che l'ha colpita quasi a tradimento in modo subdolo ha cominciato a manifestare i propri sintomi. E non c'è cura per certe malattie neurologiche. Lei è sempre stata una persona intelligente e capace di muoversi nel mondo e vedere come la sua mente a poco a poco l'ha abbandonata cambiandole addirittura la personalità mi fa letteralmente impazzire. Sento di rimanere sempre fedele a lei e porto con orgoglio la fede che dimostra il nostro amore eterno ma mi manca tanto la sua voce, i suoi sorrisi .......la sua presenza.
    Quanti ricordi delle lunghe discussioni fatte su ogni argomento, il confronto fatto sugli accadimenti della vita erano per me, gli abbracci intensi che ci davamo per farci forza nella malattia poi anche questi gesti di affetto non la rendevano più sicura e meno ansiosa e non bastavano più. Sentiva dentro di sé che la malattia terminale stava facendo il suo corso e - lentamente - la stava avvolgendo tra le sue spire. Lo confesso anche io stavo male, ma fino all'ultimo ho voluto affrontare quello che il destino ci aveva riservato e ho cercato - fino all'ultimo - di offrirle speranza, dignità e conforto, e non capisco tuttora come si faccia ad essere così insensibili nell'attuale società, che rifiuta la morte e la malattia come se la gente si cercasse queste cose e le auspicasse. La sua figura esile e minuta, il suo carattere dolce e spensierato le hanno procurato tanto affetto, anche se la sua indole custodiva dentro di sé una volontà ferrea e determinata. Molti non l'hanno capita e, forse in fondo in fondo, neanche le persone che l'hanno amata di più (marito e figlie), e questo è un rimorso che, oltre alla brutalità della malattia mi condanna alla sofferenza eterna. Cosa potevo fare di più, cosa sarebbe andato meglio se avessi contattato quel dottore o avessi nascosto quella vicenda o non detto quelle parole in quel preciso momento ?
    So che ora lassù sei guarita dalle tue sofferenze ma l'inferno é quaggiù dove tu ci ha lasciato senza la tua bellissima anima.
    Ho scoperto di recente che anche la tua famiglia non ha saputo amarti come desideravi o ti aspettavi, forse anche le nostre figlie crescendo non ti hanno capito fino in fondo ma io so quanto ho rinunciato a me stesso con amore per starti accanto ed essere li a proteggerti quando ti smarrisci o ti senti sicuro della tua vita.
    So che io e te eravamo due individui che insieme hanno cercato di dar vita a un progetto, una unione che avrebbe voluto essere eterna, purtroppo eravamo solo due esseri umani.
    Ti amo ancora Margherita e vorrei che mi apparissi in sogno qualche volta, che mi parlassi ancora con quella tua dolcezza unica che - magicamente - mi scioglieva il cuore. Cerca da lassù di vegliare sulle nostre figlie Valentina e Alice, ti proteggerle e di farle avanzare nella loro giovane vita nella sicurezza e nell'amore, come hai fatto con me.
    Ciao amore mio.
     
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  5. Rose69

    Rose69 Well-Known Member

    Le tue parole commuovono, toccano il cuore, hai detto tante cose ed espresso tanti emozioni che io ed altre persone su questo sito hanno sentito, e ancora sentiamo. Fai bene a scrivere tutto, hai fatto un grande passo ad unirti a questo gruppo, hai avuto coraggio, tua moglie sarebbe fiera di te. Io invece mi sono chiusa completamente per più di anno, non parlavo, non uscivo, non volevo vedere nessuno, non vivevo. Volevo morire anch'io. Poi guardavo i miei figli e loro mi hanno dato la forza di andare avanti. Assomigliano molto al papà, sia fisicamente che nei modi di ragionare e rapportarsi con gli altri. Io vedo mio marito in loro, questo mi da conforto, una parte di lui vive dentro di loro. Io stesso, oggi, sono quella che sono, grazie a lui. Lui mi aperto gli occhi al mondo, ho imparato tanto da lui, ero una ingenua ragazza di 27 anni quando ci siamo incontrati, mi ero da poco trasferita in Italia , dal Regno Unito, dove sono nata e cresciuta, genitori italiani immigrati negli anni 60,cone tanti italiani.
    Come tua moglie, anche mio marito era diverso dagli altri nel suo ambiente di lavoro, rispettato da tutti, anche essendo il più giovane, risolveva ogni problema, aveva sempre la risposta a tutto, tante idee, sapeva prendere le decisioni giuste. Così anche nella nostra vita insieme con la nostra famiglia. Ora mi sento persa, persa, in questa vita che ora chiamo "esistenza".
    La prima cosa che ho gridato a mio marito quando è stato portato via all'improvviso: "Aspettami amore mio, portami con te, andiamo sempre insieme dappertutto, perché mi lasci qui?" Si è portato via una parte di me con lui, ma nello stesso modo, io mi sono tenuta una parte di lui, perché eravamo "una cosa sola". Questo mi da conforto. Io lo sento con me sempre, in questa casa, ovunque, riesco a prendere decisioni pensando a quello che avrebbe detto lui. Il suo bagaglio enorme di saggezza e conoscenza, il suo grande amore e dedizione per la nostra famiglia, tutte queste cosa saranno eternamente la nostra guida, sia per me che mio figlio e mia figlia.
    Non preoccuparti, la tua amata apparirà in sogno, a me capita ogni tanto, qualche volta mi è successo durante la fasa "veglia/sonno" e sembrava così reale, come se lui fosse veramente con me.
    In inglese si dice: "continuing bonds", cioè "legame che continua". Dopo una vita insieme, anche se non ci sono più fisicamente, abbiamo ancora il legame con i nostri grandi amori, questo non si spezzerà mai. Io credo in questo, e lo sento fortemente , ci darà la forza e determinazione a tutti noi per cercare di quantomeno condurre una vita che gli renderebbe orgogliosi di noi. I nostri ricordi non sono solo ricordi del passato, fanno parte anche del presente e del futuro. Li portiamo con noi, nella mente, nell'anima e nel cuore, la nostra forza e ragione di vita.
    Ce la puoi fare perché è lei che ti aiuta, @Alexander64.
     
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  6. Alexander64

    Alexander64 Member

    Le emozioni che mi hai trasmesso mi hanno fatto uscire le lacrime. Le stesse cose che hai detto, i sentimenti evidenziati, lo stato d'animo prima e dopo la tragedia della perdita dei nostri amatissimi cari è così simile anche se veniamo da mondi lontani e da esperienze diverse. E questo ci fa sentire come il dolore nella razza umana è una prova che accomuna tutti. La disperazione provata in questi mesi è incommensurabile e a volte mi sorprendo di come il mio cuore riesca ancora a resistere a tali traumi. Il suo viso mi accompagna ogni giorno e ogni giorno mi sembra di aspettarla ancora rientrare dal lavoro con quell'espressione disfatta dalla fatica ma con gli occhi brillanti per aver fatto il proprio dovere. Questa è l''immagine che voglio ricordare nella mia mente, anche se debbo confessare che - a differenza tua - nelle nostre figlie non vedo la trasmissione del carattere di mia moglie ma due aspetti contrastanti dell'animo di Margherita, ognuno in una figlia diversa. Non so se riesco a comunicarlo ma le due versioni di mia moglie, una responsabile ed etica in una figlia (la maggiore) dedita allo studio e al dovere e un altro aspetto del suo animo più sbarazzino e spensierato nell'altra figlia più piccola. Ed è proprio questo contrasto che mi faceva amare ancora di più la mia compagna di vita, Margherita, il cui nome suadente nel pronunciarlo mi apriva il cuore anche nei momenti più tristi della vita, improvvisi ma purtroppo presenti come nella vita di ognuno. Ed io ogni volta cercavo di prolungare il più possibile quella sensazione di unione che tu stessa hai definito "sentirsi una cosa sola e unica" a questo mondo, evento raro e proprio per questo assaporarla fino all'ultimo sapendo che malgrado i nostri strenui sforzi non durerà. Eppure sono felice di aver condiviso con lei questi momenti, attimi fragili di un percorso accidentato che tu con lei hai voluto intraprendere e continuare fino a quando qualcuno non scrivesse la parola fine.
    So che ora è libera senza soffrire e a volte mi capita di avere attimi in cui la sensibilità per lei mi fa provare alcuni momenti di dolore fisico a cui anche lei deve aver provato e quanto sto male al pensiero di averla vista soffrire. A volte quardo la gente per strada indaffarata o persa nei loro pensieri e non mi capacito che queste persone possano un giorno provare dolori così strazianti. E poi ti accorgi che dietro a tutta questa apparente normalità ci sono persone come te ed altri che soffrano in un unico modo come noi. Ti senti finalmente di far parte di quell'umanità di persone di valore e sensibili con un cuore aperto, come era quello di mia moglie Margherita, unica e proprio per questo insostituibile. Ho apprezzato tanto il modo di dire "legami che continuano" perché è proprio quello che vorrei, sperando di sognarla e di sentire ancora il ricordo della sua meravigliosa voce. Non capisco per quale motivo persone come tuo marito o mia moglie segnino così in modo indelebile la vita di altre persone e poi volano via, forse per testimoniare la loro bontà con altre anime perse da redimere. Io lo confesso da lei sono stato redento nel vero senso della parola ma non riesco ancora ad accettare perché le cose più belle che aveva - la sua anima e la sua intelligenza - siano statae colpite in modo così devastante dalla sua malattia neurologica, portandole via tutto il suo sè.
    Questo non lo capisco proprio ma devo imparare ad accettarlo.
    Così sia.
    Grazie per avermi risposto sento comunque il desiderio sincero di esprimere quello chee sento.
    Amici e parenti purtroppo l'anno dimenticata troppo presto e questo per me non è giusto.
     
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  7. Alexander64

    Alexander64 Member

    Salve scusate se ritorno a parlare di mia moglie ma sento dentro di me l'ansia di parlare ancora di lei. Mio manca terribilmente e mi sento in colpa perché io sono ancora vivo e lei no. Ieri sera ho avuto il mio incontro settimanale con il mio psicologo e la mia incontrollabile sofferenza esternata in quell'occasione mi ha fatto dubitare del mio amore per lei. Improvvisamente l'ho sentita lontana e ho cercato di difendere quello che provavo e provo tuttora ma le domande incalzanti dello psicologo mi hanno acceso un dubbio atroce: è morta perché non è stata amata abbastanza da me ? Gli alti e bassi di un matrimonio pluridecennale (più di 30 anni) le hanno creato una depressione tale che ha poi generato demenza ? Non so ancora oggi cosa ha fatto scaturire la sindrome e questa incognita mi ossessiona. Tutti parlano di lei come di un angelo terreno sempre pronto a donarsi agli altri e ora che non c'è più non mi do pace. Ho io causato la sua morte non sapendo spegnere la sua terribile ansia essendo un partner che la curava mentre la demenza avanzava irreversibilmente. La donna giovane, spigliata e vivacemente intelligente con la morte dei suoi genitori è cambiata come personalità e aspetto, trascurandosi fino a diventare una bambina irriconoscibile. Il suo cervello dopo la prima diagnosi non si è più ripreso ed io ero angosciato perché non cura e non c'é rimedio a queste malattie. Dicono che i tempi sono lenti ma per lei è stato un precipitare velocissimo. La voglio ricordare come i primi tempi in cui l'ho conosciuta, quando sono nate le nostre figlie, quando abbiamo fatto i nostri viaggi avventurosi alla ricerca della nostra felicità pensando che fosse eterna, e ieri sera poche frasi mi hanno rimesso tutto in discussione. Nei tempi della malattia non mi riconosceva più, pensava fossi suo padre e io lottavo lottavo per cercare di non vedere annullato il mio sé. La psicologa mi ha detto che devo cercare dentro di me la risposta ma come faccio se ogni istante (sul lavoro, a casa e all'aria aperta) non faccio che pensare a lei che non esiste più, che mi confidava quanto stava soffrendo per ciò che perdeva giorno dopo giorno. Ogni settimana perdeva qualcosa di sé, la sua bella calligrafia, il lavorare all'uncinetto, leggere i bei romanzi che le davano un pò di felicità, l'amore per la natura e per il suo adorato gatto Pepe. Mi manca tanto, il mondo appariva migliore quando lei era sé stessa, non quando soffriva di allucinazioni vedendo cose che solo lei vedeva e ora mi pento di quello che cercavo di fare per lei (portandola in giro e cercando di distoglierla dalla sua realtà immaginaria), non capendo cosa le stava succedendo. I medici non capivano, non le davano farmaci per curare l'ansia, la pandemia era imperante e gli ospedali erano bloccati per visite specialistiche per queste malattie degenerative. Era come essere saliti su un treno che ti portava più o meno lentamente verso il tuo destino finale, senza poter scendere. Ora capisca cosa devono aver provato decenni fa chi era portato allo sterminio, anche come mia moglie non avendo nessuna colpa. Vorrei sognarla, vorrei parlarle, vorrei essere stato più forte per darle più coraggio di quello che le ho dato quando era ancora viva. Attorno a me vedo gente senza apparenti problemi, vite che continuano, vite che riprendono, vite che lottano e penso a mia moglie che ora si - vive in un'altra dimensione senza malattie - ha ha lasciato un vuoto immenso incolmabile nella sua famiglia. Voi non l'avete conosciuta con quel suo sorriso a trentadue denti, gentile ed educato che apriva il cuore di ognuno e ora ripensando a quei momenti so di aver sacrificato molto non riuscendo più a vederla soffrire ogni giorno. So anche che ora è liberata dal male, libera di correre nei prati come quando l'ho conosciuta e ora sentirmi dire che forse il mio matrimonio è stato solo idealizzato mi ha fatto perdere il sonno stanotte. L'ipoacusia, un carattere a volte difficile nell'esternare il proprio essere, la profonda religiosità che la rendeva forse più rigida di altre persone mi hanno fatto innamorare di lei. Era vero amore o solo la ricerca di sconfiggere la solitudine ? Questo dilemma mi sta distruggendo, mettendo in discussione tutta la mia vita con lei ed dura, anche perché il suo modo di essere amata concepiva solo l'unicità del rapporto d'amore. Solo lei e per sempre lei, questa era la sua filosofia. Sto leggendo i suoi appunti che quasi come perle preziose mi fanno conoscere aspetti di lei che forse teneva nascosti dentro di sé, che se li avessi recepiti per tempo forse non l'avrebbero fatta ammalare così tragicamente.
    Mi manchi molto amore mio, spero di vivere per onorarti per quello che eri ma mi sono perso senza di te e ora esisto ....ma non vivo più senza te. Il mondo di oggi mi sembra ostile, e pensando a te tu avresti sofferto immensamente vivendo tale realtà. Mi sono accorto che vivevamo in un nostro mondo, romantico e perduto, ma con forza e speranza di avere il nostro posto nella vita. Poi la malattia ci ha fatto perdere tutto, autostima, lavoro, relazioni, parenti, amici. In pochi anni abbiamo avuto lutti incommensurabili e abbiamo iniziato un viaggio nel deserto, senza punti di riferimento senza futuro, vivendo giorno per giorno.
    Perdonami amore se non ti ho dato quella sicurezza che cercavi per far fronte al tuo disagio, ma ho cercato di aiutarti come meglio ho potuto.
    Ti amo tanto ancora e vorrei raggiungerti.
    Ciao amore mio.
     
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  8. Rose69

    Rose69 Well-Known Member


    Salve @Alexander64, non devi assolutamente scusarti, questo sito è proprio per poter esprimersi, trovare empatia con altri che stanno attraversando il tuo stesso dolore. Dalla tue parole avrai già capito che è inutile cercare conforto con chi non ci è passato, sia che che siano amici stretti o parenti, non potranno mai capirci. Non sanno che per noi il tempo si ferma, mentre come dici tu, loro vanno avanti. Mi rifletto in tutte le tue emozioni, anch'io mi sono sentita in colpa, tante domande mi sono fatta, quante volte mi sono ripetuta "e se avessi?, se avessi fatto questo, se avessi fatto quello. Siccome è successo tutto in fretta, inaspettatamente, forse non ho reagito nel modo giusto? Perché mio marito diceva che aveva mal di stomaco e nausea? Perché non ha detto che era il petto che gli faceva male? Non avevamo capito che fosse un infarto, poi è stato troppo tardi. Come può, una persona che sta benissimo, senza preavviso, all'improvviso sparire dalla faccia della terra? Ho dovuto combattere a lungo cercando di capire che fosse tutto reale, l'incredulità mi tormentava, non accettavo, negavo il tutto, no, non è vero. Rivivo quei momenti ogni giorno, come si fosse appena successo. Quindi, ti capisco, tu hai fatto tutto quello che era nelle tue capacita in quel momento. Dalle tue parole, direi che hai fatto anche di più. Io non mi permetto di commentare in merito a come ti ha fatto sentire la psicologa, ho pieno rispetto per questa professione che non conosco. Sicuramente ti vuole solo aiutare elaborare quello che è successo, ma capisco che ti avrà turbato.
    Avere rimpianti è normale quando si perde la tua altra metà, chi non li ha? Le parole che non ho detto, le parole che non avrei dovuto dire, ecc. Sentirsi in colpa di essere ancora vivi senza di loro, tutte cose che fanno parte dell'elaborazione del lutto. Si vede che avete condiviso un grande amore e la tua Margherita sicuramente non avrebbe potuto chiedere più attenzione, amore e cure di quante ne hai dato tu, non devi avere nessun rammarico.

    C'è qualche membro su questo forum che ti vorrebbe rispondere, ma solo in inglese, perché non conoscono l'italiano, andrebbe bene per te?

    Spero che troverai conforto e forza in questo gruppo, ho conosciuto persone fantastiche che mi hanno sostenuto e dato coraggio. È importante condividere questi sentimenti travolgenti che altrimenti farebbero paura affrontarli da soli, e sarebbero insostenibili.
    Un caro saluto e ti auguro quanto possibile, giorni più sereni e tranquilli.
     
  9. Alexander64

    Alexander64 Member

    Thanks, it's ok for me-
    I'd be glad to answer to everyone.